Citroen Mehari

Citroen Mehari, è un’auto che ha fatto scuola per via della sua semplicità ma anche perché fu lanciata in un periodo storico alquanto complesso non solo per il nostro Paese.

Era il 1968, quando la Citroen Mehari fu presentata sui mercati europei. Nell’anno delle proteste del movimento studentesco francese, il pick-up anticonvenzionale, andava contro le mode del momento, proponendosi con la sua semplicità di utilizzo e non solo.

La carrozzeria era realizzata in plastica ABS, il design fu opera del “marchese” Roland Paulze d’Ivoy de la Poype, nato il 28 luglio 1920, in Francia, a Les Pradeaux, nel dipartimento francese del Puy-de-Dôme.

Citroen Mehari, una 2CV con carrozzeria in plastica ABS

Il padrino della Mehari ha uno spaccato e un passato alquanto originale.

Si arruolò a soli 19 anni in aeronautica come allievo, conseguendo a tempo di record il brevetto da pilota.

Dopo un decennio di guerre, tra spedizioni in Unione Sovietica e Normadia, Roland de la Poype, tornata la pace, dovette reinventarsi.

Diventa un giovane industriale in Francia e si dedica alla plastica, materiale che sta rivoluzionando il mondo. Tra i suoi clienti figura anche la Citroen.

La nascita della Mehari avviene però a seguito di un episodio alquanto rocambolesco.

Uno dei dipendenti di Roland era alla guida di una Citroen AK quando uscì fuori strada, finendo in una scarpata e ribaltandosi più volte.

De la Poype fece così staccare la scocca dal telaio, costruendo una carrozzeria in plastica, spartana, semplice ma facile da assemblare.

Quel prototipo fu presentato a Pierre Bercot, presidente e allora direttore generale del Marchio francese, il quale trovo estremamente interessante quell’originale pick-up, tanto da deciderne la commercializzazione.

Quante devo produrne?” chiese De la Poype.“Nessuna – rispose Bercotle costruiremo noi, voi siete già in ritardo con le normali forniture. Chiaramente vi pagheremo il brevetto!”.

Perché il nome Mehari?

Il suo nome deriva da una razza di cammelli da corsa e da combattimento, particolarmente resistenti e robusti.

L’utilizzo della plastica ABS, trasformò la 2CV in un’auto originale e spartana.

Auto storiche e non solo... Commenti disabilitati su Citroen Mehari, storia, anedotti e curiosità sulla sua nascita
Quando la sicurezza gioca brutti scherzi in casa Citroen

Oramai da qualche settimana circola la notizia degli airbag difettosi presenti su alcuni modelli Citroen di qualche decennio fa.

Una questione spinosa per tanti punti di vista, che sta obbligando Citroen a effettuare una campagna di richiamo massiccia per la sostituzione degli airbag difettosi.

Sia ben chiaro, i modelli del costruttore francese che devono essere sottoposti a controlli e a ispezioni accurate presso le officine ufficiali, si “limitano” alla C3 e alla DS 3 prodotte tra il 2009 e il 2019.

La campagna di richiamo promossa da Citroen prevede l’invio di mail e lettere ai clienti direttamente interessati. Nel testo il costruttore invita i propri clienti a smettere di guidare il veicolo fino a quando non sarà effettuata la riparazione.

A essere incriminato è l’airbag prodotto dalla Takata, dispositivo di sicurezza attivo che potrebbe accidentalmente esplodere, rivelandosi mortale.

In Italia è stata accertata la prima vittima che a seguito dello scoppio inopportuno dell’airbag, ha perso il controllo del veicolo.

Via rete, via televisione, radio e quotidiani, la campagna di richiamo Citroen, non risparmia alcun media. I Paesi coinvolti sono la Francia, Spagna, Portogallo e Italia.

In totale sono circa 129.000 gli esemplari che saranno controllati e ispezionati, in Italia sono poco più di 29.000.

Nel corso dell’ispezione che verrà effettuata presso la rete ufficiali delle officine del Marchio del double Chevron, se necessario, sarà sostituito l’airbag difettoso con uno perfettamente funzionante.

Campagna di richiamo Citroen, airbag difettosi

Basterà registrarsi sul sito tramite il QR code presente sulla lettera che il costruttore ha inviato.

I proprietari delle vetture oggetto della campagna di richiamo potranno richiedere, gratuitamente, una vettura di cortesia.

Solo per il mercato francese è prevista la riparazione a domicilio.

Come ne uscirà Citroen da tutta questa vicenda?

Sicuramente, anche se non è chiaro chi e come, qualcuno internamente pagherà. Probabile il fornitore Takata o chi di doveva controllare la qualità e l’efficacia dei sistemi di sicurezza.

Sta di fatto che per il costruttore automobilistico francese, il danno di immagine ma anche economico, non è da sottovalutare.

Oramai quasi tutti i media e siti specializzati, hanno riportato la notizia e in tutto questo c’è anche chi specula.

Certo, stare al volante di un veicolo non sicuro, imporrebbe a chiunque la sosta forzata dello stesso, con eventuali danni per chi va al lavoro utilizzando la vettura.

In tutto questo, sicuramente c’è un aspetto da considerare.

La sicurezza non viaggia spesso di pari passo con la tecnologia, tra mille sensori di diagnosi e spie, possibile che nessuno si sia accorto della difettosità dell‘airbag della Takata?

Paghi chi c’entra, anche perché se in Italia è stato appurato, che già c’è stata una vittima, ora è il caso di far uscire anche i responsabili, con buona pace dell’immagine del costruttore e dell’incolumità degli utenti.

Riflessioni Commenti disabilitati su Quando la sicurezza gioca brutti scherzi in casa Citroen