BMW Serie 3 320d MSport il riferimento!

E’ il suo nome in codice, è la sigla che identifica la nuova berlina tedesca, un modello atteso, una vettura che a partire dagli anni ’70 ha sempre entusiasmato e conquistato il pubblico europeo: BMW Serie 3 320d MSport rasenta la perfezione.

Era il 1975, quando sui mercati internazionali arrivava quella tre volumi che avrebbe lasciato il segno nell’automotive. 

Commercializzata in oltre 130 Paesi, la berlina di segmento D si rinnova ancora una volta, puntando alla leadership del mercato. 

Che stile!
Il cambiamento rispetto al modello precedente è netto.

La settima generazione pur rispettando quei canoni stilistici che sono tipici del marchio BMW, diventa ancora più accattivante, sportiva.

Cambiano le dimensioni: la nuova BMW Serie 3 320d MSport cresce di 7,6 cm in lunghezza, 4,1 cm nel passo e 1,6 cm in larghezza.

Grazie all’utilizzo dell’alluminio e magnesio, il suo peso sfiora i 1.500 kg, diventando di fatto una delle vetture più leggere del suo segmento di appartenenza.

Leggerezza ma anche rigidità strutturale, il telaio è un capolavoro della moderna ingegneria meccanica, perché riesce a trasmettere al pilota, complice anche uno sterzo molto diretto, quel feeling giusto per andare davvero forte.

La tradizionale griglia doppio rene BMW diventa più moderna, con le alette che all’accensione della vettura, provvedono ad aprirsi per convogliare aria al motore: il coefficiente di penetrazione aerodinamica della nuova Serie 3 è di 0,23!

Novità assoluta anche per i gruppi ottici, la versione da noi provata, montava fari a LED con tecnologia Laser, un optional da oltre 2.000 € che però in fatto di sicurezza non ha eguali, grazie alla sua capacità di illuminazione: la profondità del fascio luminoso supera i 500 metri!

I cerchi da 19 pollici dell’allestimento MSport sono un must per chi vuole la massima stabilità ma anche carattere!

Al posteriore la nuova firma luminosa BMW è esaltata dalla presenza di gruppi ottici tridimensionali.

Una plancia high-tech!
Se l’esterno della vettura ha tutto ciò che serve per conquistare i cultori e gli amanti delle vetture sportive, ma al tempo stesso eleganti e ricche di personalità, non è da meno l’abitacolo.

In casa BMW la parola d’ordine in fase di progettazione della generazione G20 è stata la digitalizzazione.

La strumentazione posta davanti al guidatore è totalmente digitale e personalizzabile; è possibile cambiarne stile e grafica, passando da una visualizzazione più discreta ad una (modalità Sport) che arriva a mostrare quanta coppia e potenza si sta utilizzando!

La tecnologia Bmw Live Cockpit prevede uno schermo da 10,25 pollici posto davanti al guidatore ed un secondo schermo da 12,3 pollici (optional) che rappresenta il cuore telematico della rinnovata Serie 3.

Volendo è possibile anche scegliere un innovativo head-up display, tra i più completi in circolazione, per le  informazioni selezionabili.

Novità assoluta di questa settima generazione è anche il BMW Intelligent Personal Assist: tramite un semplice comando vocale (personalizzabile) “Hey BMW”, si accede ad una quantità incredibile di applicazioni e funzioni.

Il sistema centrale è compatibile con Apple CarPlay ed Android Auto e supporta gli assistenti Siri ed Alexa.

Un Diesel che stupisce…
Un quattro cilindri in linea, un 2 litri, sovralimentato mediante doppia turbina, capace di una potenza massima di 190 cavalli e ben 400 Nm di coppia massima.

Ha un’erogazione fluida e corposa, a partire dai 2.000 giri al minuto la spinta diventa consistente.

La 320d stupisce per la sua capacità nel prendere velocità, sale su di giri con una facilità disarmante, soprattutto in modalità Sport, complice un cambio doppia frizione (uno ZF da manuale), perfetto per rapidità di cambiata.

Lo 0-100 dichiarato dalla casa madre lascia non pochi spunti di riflessione, quei 7 secondi la dicono lunga non solo sulle performance di una berlina leggera quanto incisiva, ma anche su di un motore, che in questa sua ultima evoluzione guadagna cavalli (+5) ma anche carattere.

Molti potranno pensare a questo punto che tutta questa prodezza tecnologica influisce negativamente sui consumi, ed invece, lo stupore viene anche su questo fronte, perché la media dei 20 km/l è reale!

Io parlo di auto!

Sono un giornalista dell’auto, narratore di emozione, il mio mezzo è una banale tastiera o… una telecamera.

Appassionato di motori da decenni, ricordo ancora quando mio padre nel 1995 acquistò una fantastica Volvo 850 GLT, quella berlina per me era un sogno, quel 5 cilindri 20 valvole suonava, per l’epoca, che era una meraviglia.

Vi chiederete cosa c’entra tutto questo con il “capitolo” backstage e con il titolo…

Ebbene quando nella mia famiglia si doveva comprare un’auto, scattava l’acquisto delle varie riviste “specializzate” e all’epoca c’è n’era una patinata particolarmente completa per quantità di informazioni e materiale fotografico: “Auto”.

Era il mio riferimento in quel periodo, perché alla fine di ogni articolo, una tabella completa mostrava tutti i dati e le performance della vettura provata, ricordo ancora che andavo matto per lo 0-1000 metri e per la frenata, amavo i motori aspirati e mi divertivo a vedere e confrontare le auto in termini di prestazioni pure.

Oggi tutto è cambiato o meglio, si scrive ancora per fortuna, si mette ancora nero su bianco, ma sempre più spesso, i test drive avvengono dietro una telecamera.

Tutto normale, ma non avete idea di quanto lavoro c’è dietro, almeno per noi!

Provi l’auto, scrivi il testo che andrà a costituire l’articolo, quelle parole che poi devi ulteriormente rielaborare per costruirti la tua scaletta mentale e fisica.

Apertura, focus, novità, al volante, focus, chiusura…

Sei o cinque capitoli di solito per noi di ReportMotori.it, ma quanto vorrei parlare, eppure, il tempo scorre, devo esser diretto e… attento a non sbagliare, perché devo ripetere il tutto altrimenti!

Se a questo aggiungi che… le luci giocano un ruolo fondamentale, quindi occhio al tempo, alle nuvole ed al sole, che anche l’audio fa la sua parte e che non devi urlare o quanto meno tentare di impostare sempre lo stesso timbro di voce, beh… c’è da organizzarsi in tutto.

Sbagli, riprendi da dove sembrava andasse bene, ricomincia e… visiona il tutto!

Poi ci sono i passaggi, il cameraman che si apposta in prossimità di una curva e tu che per quei 2 secondi compi, una decina di passaggi.

Il drone, che nelle sue riprese meravigliose, ti complica la vita con il vento, le altre vetture, la strada non perfettamente pulita e…varie ed eventuali.

Sarà finito?

Eh no amici miei, perché il tutto avviene dopo che hai scelto la località, controllato il meteo, lavato l’auto e… inserito il video tra mille impegni.

Nella #vitadatester c’è anche e soprattutto la programmazione ma ancora non sapete cosa c’è prima… lo scoprirete solo vivendo questo blog!

Ah dimenticavo, probabilmente qualche Youtuber riderà perché per lui il tutto avviene automaticamente, ma in fondo io sono pur sempre un giornalista, che cerca di stare al passo con i tempi quindi..