Chevrolet Project XP-64

Harley Earl, il designer che aveva dato vita alla Corvette, sosteneva Arkus-Duntov e la sua visione sportiva. Per dimostrare il valore di un’auto da corsa Chevrolet, Earl acquistò una Jaguar D-Type e propose di installarvi un motore Chevrolet. Arkus-Duntov, però, convinse il team a costruire un’auto completamente nuova: nacque così il Project XP-64, poi denominato Corvette SS (Super Sport).

Il progetto fu approvato nell’ottobre del 1956 e affidato ad Arkus-Duntov, che riunì una squadra di ingegneri e tecnici d’élite per completare l’auto in soli cinque mesi. Il risultato fu una macchina rivoluzionaria, con un telaio a traliccio in acciaio al cromo-molibdeno da appena 180 libbre e una carrozzeria ultraleggera in magnesio, progettata dalla divisione Styling di GM.

Tecnologia Avanzata per una Supercar Americana

La Corvette SS vantava una sospensione indipendente all’anteriore e un sofisticato asse posteriore de Dion, soluzione rara all’epoca, che garantiva un’ottima tenuta di strada.

L’impianto frenante adottava tamburi in ghisa con pinze in alluminio, mentre i freni posteriori erano posizionati inboard, come sulle Mercedes W 196 R di Formula 1.

Il motore era un V8 da 283 pollici cubi con iniezione Ramjet, sviluppato da Chevrolet sulla base delle esperienze Mercedes-Benz. Era dotato di testate in alluminio, pompe carburante elettriche e un sistema di scarico racing. Con oltre 300 cavalli per un peso di appena 1850 libbre, la Corvette SS aveva un rapporto peso/potenza eccezionale.

La Corvette SS fece il suo debutto nelle competizioni nel marzo 1957 alla 12 Ore di Sebring, ma problemi di surriscaldamento la costrinsero al ritiro dopo pochi giri. Poco dopo, General Motors abbandonò ufficialmente le corse, bloccando lo sviluppo della vettura.

Di due esemplari costruiti, solo uno venne completato con carrozzeria in magnesio e utilizzato nelle competizioni. Il progetto XP-64 rimase una promessa incompiuta, ma segnò una svolta nella storia della Corvette, ispirando le future vetture ad alte prestazioni della Chevrolet.

Oggi, la Corvette SS 1957 rappresenta un pezzo unico della storia dell’automobilismo, un esperimento audace guidato dalla visione di Zora Arkus-Duntov, il vero padre della Corvette come la conosciamo oggi.

Zora Arkus-Duntov: il visionario della Corvette

Nato a Bruxelles nel 1909, Arkus-Duntov si laureò in ingegneria meccanica all’Università di Charlottenburg a Berlino. Dopo aver vissuto in Francia e aver prestato servizio nell’aeronautica militare durante la Seconda Guerra Mondiale, emigrò negli Stati Uniti, dove, insieme al fratello, avviò un’azienda di munizioni. Terminato il conflitto, si dedicò all’industria automobilistica, progettando il celebre kit di conversione Ardun per i motori Ford flathead V8.

La sua passione per le corse lo portò a tentare la qualifica alla 500 Miglia di Indianapolis nel 1946 e 1947, senza successo. Tuttavia, riuscì a farsi notare come pilota alla 24 Ore di Le Mans, gareggiando con Allard e successivamente con Porsche, con cui ottenne una vittoria di classe nel 1955. La sua esperienza nel motorsport e la sua visione tecnica avrebbero reso Arkus-Duntov il protagonista della trasformazione della Corvette in una vera sportiva.

Uno splendido esemplare è in vendita su Sotheby’s

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