Io parlo di auto!

Sono un giornalista dell’auto, narratore di emozione, il mio mezzo è una banale tastiera o… una telecamera.

Appassionato di motori da decenni, ricordo ancora quando mio padre nel 1995 acquistò una fantastica Volvo 850 GLT, quella berlina per me era un sogno, quel 5 cilindri 20 valvole suonava, per l’epoca, che era una meraviglia.

Vi chiederete cosa c’entra tutto questo con il “capitolo” backstage e con il titolo…

Ebbene quando nella mia famiglia si doveva comprare un’auto, scattava l’acquisto delle varie riviste “specializzate” e all’epoca c’è n’era una patinata particolarmente completa per quantità di informazioni e materiale fotografico: “Auto”.

Era il mio riferimento in quel periodo, perché alla fine di ogni articolo, una tabella completa mostrava tutti i dati e le performance della vettura provata, ricordo ancora che andavo matto per lo 0-1000 metri e per la frenata, amavo i motori aspirati e mi divertivo a vedere e confrontare le auto in termini di prestazioni pure.

Oggi tutto è cambiato o meglio, si scrive ancora per fortuna, si mette ancora nero su bianco, ma sempre più spesso, i test drive avvengono dietro una telecamera.

Tutto normale, ma non avete idea di quanto lavoro c’è dietro, almeno per noi!

Provi l’auto, scrivi il testo che andrà a costituire l’articolo, quelle parole che poi devi ulteriormente rielaborare per costruirti la tua scaletta mentale e fisica.

Apertura, focus, novità, al volante, focus, chiusura…

Sei o cinque capitoli di solito per noi di ReportMotori.it, ma quanto vorrei parlare, eppure, il tempo scorre, devo esser diretto e… attento a non sbagliare, perché devo ripetere il tutto altrimenti!

Se a questo aggiungi che… le luci giocano un ruolo fondamentale, quindi occhio al tempo, alle nuvole ed al sole, che anche l’audio fa la sua parte e che non devi urlare o quanto meno tentare di impostare sempre lo stesso timbro di voce, beh… c’è da organizzarsi in tutto.

Sbagli, riprendi da dove sembrava andasse bene, ricomincia e… visiona il tutto!

Poi ci sono i passaggi, il cameraman che si apposta in prossimità di una curva e tu che per quei 2 secondi compi, una decina di passaggi.

Il drone, che nelle sue riprese meravigliose, ti complica la vita con il vento, le altre vetture, la strada non perfettamente pulita e…varie ed eventuali.

Sarà finito?

Eh no amici miei, perché il tutto avviene dopo che hai scelto la località, controllato il meteo, lavato l’auto e… inserito il video tra mille impegni.

Nella #vitadatester c’è anche e soprattutto la programmazione ma ancora non sapete cosa c’è prima… lo scoprirete solo vivendo questo blog!

Ah dimenticavo, probabilmente qualche Youtuber riderà perché per lui il tutto avviene automaticamente, ma in fondo io sono pur sempre un giornalista, che cerca di stare al passo con i tempi quindi..