Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport rappresenta una serie speciale di una berlina sportiva con una particolare vocazione al divertimento, su strada e in pista.

Rende omaggio alla storica antenata del 1923, Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport sarà prodotta in sole 275 unità.

Nel 1928 la 6C 1500 Super Sport con al volante Giuseppe Campari e Giulio Rampini, domina la Mille Miglia.

Una gara lunga 1.621 km. Degli 82 equipaggi, solo 40 terminarono la corsa. La vettura del Biscione fu preceduta da una Spider Zagato che terminò la gara in 19 ore, 14 minuti e 5 secondi a una velocità media di 84,128 km/h.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Super Sport, motore, prestazioni, interni

Il Centro Stile Alfa Romeo è intervenuto sulla carrozzeria della berlina con pochi e mirati accorgimenti. Per la prima volta in oltre 100 anni di storia, il logo del Quadrifoglio con sfondo bianco cede il passo al nero, tonalità che conferisce maggiore aggressività ed esclusività alla Super Sport.

Cuore della berlina italiana è il potente motore V6 da 2.9 litri, unità da 520 cavalli. Presente il differenziale autobloccante meccanico.

I cerchi in lega da 19 pollici sono bruniti, ampio l’utilizzo della fibra di carbonio per tetto (optional), calotte specchi retrovisori esterni e scudetto anteriore.

Nuovi anche i proiettori “3+3” con tecnologia Full-LED Matrix adattivi.

Nell’abitacolo tanti gli accorgimenti che rendono questa special edition ancora più coinvolgente. Debutta la finitura rossa e in 3D del carbonio per plancia, tunnel centrale e pannelli portiere. Sui poggiatesta anteriori è impresso il logo “Super Sport”.

La strumentazione è quella tradizionale della Giulia. Il quadro strumenti si avvale di uno schermo TFT da 12,3 pollici. Tre i layout selezionabili:

  • Alfa Romeo
  • Evolved Relax
  • Heritage.

Esclusivo per la Super Sport la configurazione Race.

Aerodinamica attiva

Come da tradizione del Biscione, non potevano mancare diversi accorgimenti tecnici per rendere questo modello ancora più appagante dal punto di vista dinamico.

Sulla Giulia è presente un sistema di aerodinamica attiva, nella zona anteriore uno splitter in carbonio si abbassa e varia la sua incidenza in funzione della velocità e del carico.

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Opel Kadett E

Opel Kadett E compie 40 anni.

Presentata nell’autunno del 1984, la Opel Kadett E ottenne un grandissimo successo.

Nasceva sulle basi della Kadett, modello che aveva riscosso un riscontro non indifferente. Carrozzeria hatchback, design accattivante e diverse peculiarità tecniche che la rendevano diversa dalla concorrenza.

La storia della Opel Kadett

Era il 1979 quando il Marchio del Fulmine presentò nel 1979 la D, il primo modello Opel a trazione anteriore. La Casa di Russelshaim convocò ingegneri, tecnici e progettisti per realizzare un progetto vincente.

Furono investiti 1,5 miliardi di marchi tedeschi nello sviluppo di un modello che avrebbe avuto il compito di conquistare il segmento D.

I primi prototipi della Opel Kadett E furono impegnati sia in pista che su strada, percorrendo circa 6,5 milioni di km.

Il tutto sia svolse in condizione climatiche estreme, tra il Nord Europa e le regioni desertiche degli Stati Uniti.

Fin dal suo debutto sui mercati europei, la tedesca era disponibile in configurazione berlina a tre e cinque porte, ma anche con carrozzeria station wagon. La capacità di carico arrivava fino a 1.520 litri, un valore record per una vettura di quel segmento di mercato e per quei tempi.

GSi, il segno distintivo delle Opel Kadett

Se la versione base montava un motore da 1,8 litri da 85 kW (115 CV), la GSi fu impegnata anche in pista come vettura da turismo del Gruppo A con 125 kW (170 CV). Nello 0 – 100 km/h impiegava meno di 7 secondi.

La Opel Kadett GST 16V da corsa puntava su di una potenza di 250 cavalli per competere nel Campionato Internazionale Tedesco Turismo nel 1988.

Potente ma anche aerodinamica

La Kadett E, dopo 1.200 ore di messa a punto nella galleria del vento, raggiunse un sensazionale coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,32.

La GSi scendeva a 0,30. La superficie anteriore era di 0,57 metri quadrati.

Nel 1988, la Opel Kadett E fu rinnovata, nel 1991 lasciò il posto alla debuttante Astra.

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